Accordo tra Matteo Salvini e le fabbriche delle armi: dura la reazione del Pd: aspettiamo ancora che cali il costo della benzina.
Aria di tempesta per Matteo Salvini nei giorni dell’incontro a Montecitorio con i rappresentanti delle fabbriche di armi. Il leder della Lega, in piena campagna elettorale (era il mese di febbraio), avrebbe firmato un documento sull’Assunzione pubblica di impegno a tutela dei detentori legali di armi, come recita l’intestazione del foglio della discordia stando a quanto rivelato da la Repubblica.
Secondo il documento, Matteo Salvini si sarebbe impegnato sul suo onore a coinvolgere le fabbriche di armi in ogni provvedimento che, anche in maniera secondaria, possa riguardarli. Rientra ovviamente nel caso anche il provvedimento sulla legittima difesa, uno dei cavalli di battaglia della Lega ma anche di Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Accordo tra Salvini e le fabbriche di armi, il Pd attacca: aspettiamo ancora la diminuzione del costo della benzina
Immediata e inevitabile la reazione del mondo politico, con il Pd in prima linea tra le fila dei detrattori: “Mentre tutto il mondo cerca un argine alla diffusione della armi – in America è attiva la più grande campagna mai vista dopo le stragi nelle scuole – il ministro dell’Interno forza la mano per sostenere la sua lobby“, ha scritto Ettore Rosato in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook.
“Lo fa in nome della parola data: ma non sarebbe stato meglio dimostrare tanta serietà e onorabilità mantenendo l’impegno su qualcosa di più importante per gli italiani come diminuire il prezzo della benzina? Doveva essere fatto nel primo Consiglio dei ministri. Stiamo ancora aspettando. Sul suo onore”, ha poi concluso Rosato.
Di seguito il post pubblicato da Ettore Rosato:
fonte foto https://www.facebook.com/salviniofficial/
